Sono in tanti che fanno delle ore di straordinario a lavoro. Il guadagno in più dipende dal tipo di contratto che si stipula: ecco le informazioni.
In molti contesti lavorativi, le ore di straordinario non sono un evento remoto. Per moltissime aziende, la gestione dell’orario lavorativo si presenta come un tema centrale per quanto riguarda l’organizzazione delle risorse umane.
È importante definire al meglio l’orario di lavoro con chiarezza fin dal principio, così da verificare che venga rispettato al meglio. In poche parole, il datore di lavoro deve assicurarsi che i suoi dipendenti non lavorino né di più e né di meno di quanto venga stabilito nel contratto.
Lavorare di più si può, ma sempre entro i limiti e le condizioni, oltre che con un trattamento retributivo favorevole. Per questo motivo, le ore di straordinario sono regolari e il guadagno dipende dal tipo di contratto che viene stipulato con il datore di lavoro.
Ore di lavoro straordinario: ecco che cosa sapere
Le normative in tema delle ore di lavoro straordinario si trovano nel decreto legislativo n. 66 del 2003, il quale ha l’obiettivo di attuare le direttive europee in merito all’organizzazione dell’orario di lavoro. Ha un occhio di riguardo per i diritti dei lavoratori dipendenti.
La legge indica che il lavoro straordinario è costituto da quelle ore che superano il normale orario di attività professionale che per legge è fissato a 40 ore a settimana. I contratti collettivi, però, possono avere una durata inferiore e possono collegare l’orario normale alla durata media delle prestazioni professionali in un lasso di tempo non maggiore a un anno.
Il guadagno delle ore di straordinario vengono quantificate e ricompensate a parte attraverso le maggiorazioni retributive di cui ai contratti collettivi singoli di lavoro. In pratica, la ricompensa per gli straordinari di lavoro comporta una percentuale più alta rispetto al pagamento delle normali prestazioni professionali, dato che si tiene conto dell’impegno maggiore del lavoratore sia fisico che mentale.
Esempi lavoro straordinario
In poche parole, viene riconosciuta da una parte la maggiorazione con le percentuali di cui al CCNL di riferimento e dall’altra retribuzione oraria tipica dell’attività ordinaria. Gli esempi più efficaci per capire la questione sono i seguenti:
CCNL Metalmeccanici: prevede che il lavoro straordinario deve essere contenuto entro le 8 ore settimanali e le 2 ore giornaliere. La quota maggiorazione è del 25% per le prime due ore in più e poi del 30% per le successive che in genere aumentano in caso di festivi.
CCNL Turismo: prevede una maggiorazione del 20% per il lavoro festivo e del 30% per quello straordinario diurno, mentre per quello notturno si parla di un aumento del 60%.
CCNL Cooperative sociali: c’è una maggiorazione del 15% per gli orari feriali di giorni, mentre del 30% con quello festivo diurno e notturno. Si arriva al 50% per gli straordinari festivi notturni.
CCNL Commercio e terziario: prevede un 15% in più dalla 41ma alla 48ma ora settimanale, in seguito aumenta del 20%. È previsto anche in questo caso un aumento del 30% per i festivi e del 50% per i notturni.