Maradona senza pace, spunta dopo anni il documento segreto dell’FBI: finalmente la verità

Diego Armando Maradona è ancora al centro della polemica, nonostante sia morto da quasi tre anni. Ecco cosa è successo e cosa c’entra l’FBI in questa vicenda.

Maradona ha sempre fatto discutere, non solo per le magie che regalava agli appassionati di calcio ad ogni partita. L’ex ‘pibe de oro’ ha sempre preso posizione su tutti gli argomenti per i quali nutriva interesse, dividendo spesso l’opinione pubblica. Diego Armando Maradona non è mai stato un personaggio banale, su questo non c’è alcun dubbio. Durante la sua vita, terminata il 25 novembre del 2020, ha dovuto affrontare diverse peripezie, legali e personali.

Diego Maradona
Diego Armando Maradona (targatosa.it)

Nelle ultime ore si sta parlando di Maradona per questioni che non riguardano il campo. Il web non è stato inondato da nuovi video inediti sulle gesta del campione argentino, ma le notizie che arrivano dall’Argentina sono legate ad una sentenza di un tribunale. Si tratta di una questione che risale al 2015, quando Diego era ancora vivo e che riguarda la sua ex moglie, Claudia Villafane, storica compagna dell’ex campione del Napoli. Ecco tutti i dettagli di questa spinosa vicenda, nella quale è coinvolta anche l’FBI.

Maradona perde la causa con Claudia Villafane: ecco cosa è successo

Il Tribunale della Florida ha dato ragione a Claudia Villafane, ex moglie di Diego Armando Maradona, in merito ad una causa che risale al 2015. La donna era stata accusata dal suo ex marito di avergli sottratto una somma di denaro nel 2000 per comprare alcune proprietà immobiliari a Miami. Secondo l’accusa, la donna avrebbe acquistato sei condomini, ma adesso sono usciti fuori alcuni documenti diffusi dall’FBI. Nei documenti condivisi dalla Federal Bureau of Investigation ci sarebbe anche una questione legata all’uso di doping da parte del campione del mondo argentino.

Maradona Napoli
Maradona con la maglia del Napoli. Fonte: Ig @maradona (targatosa.it)

La Villafane, accusata di appropriazione indebita, è stata prosciolta. Secondo il giudice Carlos Lopez, “non c’è nessun documento che attesti che Maradona fosse in possesso dei fondi in questione”, quindi non è possibile dimostrare il furto. Secondo quanto riportato da Virgilio sport, l’FBI avrebbe diffuso, nelle stesse ore durante le quali è arrivata l’assoluzione della Villafane, alcuni documenti secondo i quali Diego Armando Maradona sarebbe stato sotto esame con l’accusa di doping alla fine del 1996. In quel periodo furono presi contatti con alcuni investigatori in Uruguay per dimostrare la veridicità delle accuse.

Il documento è datato 2 ottobre 1996 e parla della possibilità di un tentativo di truffa dell’ex ‘Pibe de oro’, colpevole, secondo la ricostruzione dell’FBI, di aver sostituito alcuni campioni di urina durante l’ultima stagione giocata con la maglia del Boca Juniors, proprio nel ’96. In questi documenti c’è anche una richiesta, datata 10 ottobre dello stesso anno, nella quale si richiede di sospendere l’indagine perché era già stato ottenuto un altro campione per effettuare un confronto. Non ci sono prove che dimostrino la positività di Diego Armando Maradona nel 1996, così come resta un mistero il motivo reale che ha portato alla sua morte. Le indagini andranno avanti e ci saranno nuovi dettagli in futuro.

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